Gela. Per il Consiglio di giustizia amministrativa, i provvedimenti rilasciati dal Comune sono legittimi, anche rispetto all’obbligo di sgombero di un immobile realizzato a Settefarine, emesso nei confronti di chi ci vive. Il Cga si è espresso a seguito di ricorso straordinario al presidente della Regione avanzato proprio da uno dei residenti dello stabile. Per i giudici amministrativi, gli elementi posti nel ricorso sono comunque da dichiarare “tardivi”. Già nove anni fa c’erano state ordinanze di demolizione di tre piani, costruiti abusivamente. Provvedimenti che non furono rispettati, secondo il ricorrente sia per ragioni di difficoltà economiche sia per i pericoli che si porrebbero per un edificio attiguo.
Il Cga ha però concluso per la “tardività” del ricorso, avanzato solo a seguito dell’ordinanza di sgombero, successiva all’acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale. Non sono state accolte le ragioni legate ad una possibile mancata notifica dei provvedimenti comunali, comunque consegnati ad “un affine anche inquilino”, e all’emissione degli atti solo dopo il decesso del “dante causa”, ovvero la proprietaria che aveva fatto realizzare lo stabile, avviando la procedura di sanatoria solo per il pian terreno.