Il Pd non va più bene…così scelgono Dp: Capodicasa in città e “quelli di sinistra” cercano l’intesa per la Cosa rossa

 
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Gela. Il Pd gli sta stretto e, così, hanno scelto di invertire le lettere, avvicinandosi a Dp, ovvero Democratici e Progressisti, cioè la scissione di sinistra che negli scorsi mesi

ha ulteriormente “balcanizzato” il campo dei democratici.

Gli “scissionisti” seguono Capodicasa. Nelle scorse ore, in città è arrivato il deputato nazionale, ex presidente della Regione, Angelo Capodicasa. “Quelli ancora di sinistra” in città, anche se non proprio di primo pelo, si stanno stringendo intorno a questo progetto politico, aderendo ad Articolo Uno-Movimento Democratico e Progressista. Si rifanno agli “scissionisti” nazionali, da Massimo D’Alema a Pier Luigi Bersani, che hanno contestato la linea Renzi nel Pd, fin troppo vicina ad una tradizione centrista che non gli appartiene. Così, all’immancabile hotel “Sileno”, c’erano Salvatore D’Arma, che si è fatto promotore dell’iniziativa, l’ex presidente dell’Asi Rossano Gennusso, l’ex presidente dell’Ato Cl2 Francesco Liardo e l’ex consigliere comunale Salvatore Liardo, ma anche Paolo Cafà, fresco coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, altro soggetto politico fatto soprattutto da fuoriusciti del Pd e vendoliani, già in Sinistra Ecologia e Libertà. A balzare agli occhi, la presenza di due attuali consiglieri comunali, Carmelo Casano e Giovanni Panebianco. Per ora, studiano la situazione dall’esterno. “Onestamente, ho avuto alcuni incontri con Roberto Speranza, altro esponente nazionale di quest’area – dice proprio Casano – il progetto mi interessa perché è comunque ispirato ad un’idea di sinistra che è sempre stata la mia idea di politica. Per ora, non ho ufficializzato il mio passaggio”. Insomma, i nostalgici della sinistra che fu, almeno così sostengono, stanno provando a dialogare, senza alcuna intercessione dell’attuale segreteria cittadina del Pd. Questa volta, Peppe Di Cristina e compagni c’entrano ben poco. I saluti di rito sono stati portati anche da Nicolò Di Stefano, attuale referente locale dei Verdi e già esponente di Rifondazione Comunista. Sarà la “Cosa rossa”? Staremo a vedere.

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