Gela. Le condanne di primo grado sono state pesanti, seppur con il riconoscimento della continuazione per i principali coinvolti. Arriva in appello il giudizio scaturito dal blitz antidroga “Cruis”. Un difetto di notifica ha indotto i giudici nisseni a disporre il rinvio a maggio, quando il procedimento dovrebbe prendere il via, sulla base dei ricorsi presentati dai difensori. Gli inquirenti ricostruirono gli interessi connessi al traffico di droga, tra la città e le piazze catanesi e ragusane. Le pene maggiori vennero imposte a Nicola Liardo (ventuno anni e due mesi di detenzione), Manuel Ieva (venti anni) e Crocifisso Di Gennaro (venti anni). Erano le tre figure di riferimento dell’indagine e secondo gli inquirenti avrebbero dettato tempi e modi del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti. Il collegio penale del tribunale di Gela ha riconosciuto la continuazione con precedenti sentenze. Di Gennaro e Ieva sono stati successivamente toccati da altre inchieste, compresa quella antimafia “Ianus”. Tredici anni e quattro mesi è l’entità della pena decisa inoltre per Francesco Barbagallo e Vincenzo Ieva; dieci anni e dieci mesi a Vincenzo Vella; sette anni e sei mesi per Giuseppe Barbagallo; otto anni ad Antonino Santonocito; sette anni a Vincenzo Cannizzo e Monia Greco; sei anni e nove mesi per Almarin Tushja. La prescrizione fu riconosciuta per le posizioni di Rosario Marchese e Valentina Bellanti (nella vicenda della compravendita del bar “Cruis” monitorato dagli inquirenti come punto di spaccio) e ancora per quelle di Fail Menkai, Salvatore Santagati, Giovanni Palmieri e Nunzio Vasile.
I carabinieri concentrarono il focus sugli affari di Di Gennaro, piazzando sistemi video nei pressi della sua abitazione e a ridosso di quella dei Liardo. Per l’accusa, l’attività legata alla droga non si sarebbe mai fermata, neppure durante i periodi di detenzione degli imputati, legati spesso da vincoli familiari e di parentela. Le difese, durante la lunga istruttoria di primo grado, fornirono conclusioni differenti, negando l’esistenza di un gruppo costantemente impegnato nel mercato degli stupefacenti e in grado di movimentare quantitativi consistenti. Ora, esporranno le ragioni dei ricorsi davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Tra i legali degli imputati, gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Cristina Alfieri, Giovanna Cassara’, Desiree Iaglietti, Enrico Aliotta e Walter Tesauro.