Il traffico di droga nell’inchiesta “Boomerang”, ricorsi in Cassazione per indagati

 
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Le mosse dei presunti pusher sono state monitorate dai carabinieri

Gela. Secondo i pm della Dda di Caltanissetta, un cospicuo traffico di droga sarebbe stato controllato dal quarantaseienne Giacomo Gerbino. E’ considerato il presunto capo del gruppo scoperto al termine dell’inchiesta “Boomerang”. Avrebbe utilizzato anche i permessi lavorativi per pianificare l’acquisto e la vendita di partite di droga, nonostante la sottoposizione al regime degli arresti domiciliari. Venne più volte monitorato nei pressi dell’autolavaggio, dove formalmente avrebbe dovuto lavorare. L’asse degli stupefacenti avrebbe collegato la città a Catania e Vittoria. Dopo gli arresti, i giudici del riesame hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare solo nei confronti di alcuni dei gelesi coinvolti. I legali degli indagati, ancora sottoposti a misura, hanno invece scelto di rivolgersi ai giudici della Corte di Cassazione. Secondo quanto scoperto dai carabinieri, Gerbino sarebbe stato spalleggiato dal trentatreenne Salvatore Gambino, al quale sono stati sequestrati anche diversi grammi di cocaina, individuati nel corso di una perquisizione all’interno della sua attività commerciale.

Sono attualmente sottoposti agli arresti domiciliari, Rocco Carfì (difeso dai legali Tommaso Vespo e Francesco Salsetta), Giuseppe Celona (rappresentato dall’avvocato Cristina Alfieri) e Gaetano Renna (difeso dall’avvocato Vittorio Giardino). Obbligo di dimora per Gianfranco Vasile (difeso dal legale Luigi Di Natale). Ordinanza annullata per Giuseppe Iapichello (difeso dall’avvocato Davide Limoncello), Emanuele Iapichello (difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio), Carmelo Pelligra (rappresentato dall’avvocato Paola Carfì) e Salvatore Piva (difeso dall’avvocato Raffaela Nastasi), che sono tornati in libertà. I provvedimenti sono stati confermati per i presunti capi Gerbino e Gambino e per Bartolomeo Palmieri e Salvatore Biundo. L’inchiesta ha coinvolto Fortunato Vella, Giovanni Tumino, Salvatore Raniolo e Virgilio Terranova, ritenuti i collegamenti lungo l’asse Catania-Vittoria.

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