Gela. Aperto il dibattimento, davanti al collegio penale del tribunale presieduto
dal giudice Miriam D’Amore, a latere Marica Marino e Silvia Passanisi.
Le accuse della Dda. A processo, ci sono ventitré imputati, tutti accusati di aver gravitato intorno alla ricostituita famiglia mafiosa degli Emmanuello. L’indagine venne condotta anche dai poliziotti della mobile di Caltanissetta e da quelli del commissariato di via Zucchetto. Il gruppo, stando alle accuse, si sarebbe finanziato soprattutto con lo spaccio di droga. Le accuse vengono mosse contro Gianluca Pellegrino, Nunzio Alabiso, Emanuele e Giovambattista Campo, Pietro Caruso, Nicolò Ciaramella, Giuseppe Di Noto, Emanuele Emmanuello, Angelo Famao, Emanuele Faraci, Guido Legname, Francesco Metellino, Alessandro Pellegrino, Rosario Perna, Daniele ed Emanuele Puccio, Emanuele Rolla, Loreto Saverino, Melchiorre Scerra, Angelo Scialabba, Orazio Tosto e Gaetano Davide Trainito. Altri tre imputati, Jonny Cavallo, Francesco Cuntrò e Gabriele Macchiarella vengono, invece, giudicati dal gup del tribunale di Caltanissetta e per loro sono già arrivate le richieste dei pubblici ministeri nisseni. I pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno subito chiesto la nomina di un perito per la trascrizione dell’enorme mole di intercettazioni telefoniche e ambientali alla base dell’inchiesta. Il collegio, inoltre, ha respinto la richiesta di un eventuale rito alternativo, riproposta dalla difesa di Gianluca Pellegrino, ritenuto uno dei vertici del gruppo, una sorta di collante tra le vecchie leve del clan Emmanuello e quelle nuove. In base a quanto emerso dalle indagini, non sarebbero mancate le messe a posto ai danni dei titolari di lidi e locali notturni della città, anche attraverso l’imposizione di servizi di vigilanza e sicurezza. In aula, si tornerà a settembre. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Cristina Alfieri, Francesco Enia, Carmelo Tuccio, Salvo Macrì, Filippo Spina, Ignazio Raniolo, Mario Brancato, Salvatore Priola, Alessandro Del Giudice, Carlo Aiello, Salvatore Pappalaro e Antonio Impellizzeri.