Gela. L’indagine coordinata dai pm della procura, affidata al sostituto Mario Calabrese, consentì di svelare una parte consistente della presunta rete di illeciti fiscali e tributari, che gli investigatori attribuiscono al consulente trentaquattrenne Rosario Marchese, poi arrestato, anche con l’accusa di mafia, al termine dei blitz “Stella cadente” e “Leonessa”. Gli inquirenti fecero emergere una rete di compensazioni ritenute illecite, per un valore complessivo di circa 22 milioni di euro. Questa mattina, davanti al gip Marica Marino, le difese di sessantatré imputati hanno sollevato le prime eccezioni, compresa quella di incompetenza territoriale, almeno per alcuni capi di imputazione. I legali di diversi imputati, inoltre, hanno eccepito mancate notifiche. Il gip ha disposto il rinvio a settembre, così da sciogliere le riserve sulle eccezioni e inoltre procedere con le notifiche non effettuate. Imprenditori e professionisti, anche del nord Italia, avrebbero approfittato dei “servizi” e delle consulenze di Marchese, per coprire le pendenze con il fisco, soprattutto attraverso lo schema di presunti falsi investimenti nelle zone svantaggiate. Per i pm e i militari della guardia di finanza, si sarebbe tratto di un meccanismo ormai ben strutturato, concentrato su compensazioni non dovute.
Davanti al gup ne rispondono, oltre a Marchese e Rosario Barragato (ritenuto molto vicino al consulente e a giudizio anche davanti al collegio penale del tribunale), Gianfranco Casassa, Alberto Sessa, Roberto Edoardo Golda-Perini, Valentina Bellanti, Giuseppe Nastasi, Salvatore Sambito, Ilario Rubbio, Carlo Zanti, Claudio Bruno, Luciano Filippini, Rosario Reina, Mario Castelluccia, Cinzia Casto, Marco Lorenzini, Giuseppe Tramontana, Marcello Bresci, Silvio Sapienza, Ignazio Trubia, Giuseppe Coriale, Leonardo Schiera, Luigi Di Sazio, Andrea Calabrese, Luca Pansini, Vincenzo Abruzzo, Francesco Dragone, Giovanni Schifano, Antonio Santoiemma, Josè Pelasgi, Daniele Liberati, Luca Birbes, Ivan Sorrenti, Antonio Rinciani, Giuseppe Lanaro, Giuseppe Vitale, Michele Santobuono, Franco Pettenazza, Paolo Zanoletti, Giovanni Ceglia, Vittorio Savoldelli, Alessandro Sartore, Gianfranco Vedelago, Cinzia Alasonatti, Anna Maria Valentino, Pierino Chindamo, Antonino Mandaglio, Umberto Palumbo, Marco Tagliavia, Daniela Spinelli, Walter Guzaman Anampa, Bernardo La Susa, Giulio Cristina, Enrico Zumbo, Luca Girardi, Ernesto Trezzi, Simona Bolzanella, Marco Belardi, Luciano Sallia, Tania Messina, Naser Hyseni, Giuseppe Serio e Simone Malatessta. Tra i legali di difesa, ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Giovanna Zappulla, Giovanna Cassarà, Giovanni Cannizzaro, Francesco Enia, Ivan Bellanti, Giusy Ialazzo, Enrico Aliotta, Nicola Martello, Vittorio Giardino, Rocco La Placa, Raffaela Nastasi, Michele Aliotta, Giuseppe Dacquì, Antonio Gagliano, Elio Lembati e Paolo Testa.