Gela. Chi controlla il controllore? Ma soprattutto chi paga il controllore? Il dubbio è legittimo dopo aver letto l’ordinanza del 25 novembre scorso con cui il Comune ordina alla Tekra (società che gestisce il servizio raccolta rifiuti e differenziata) di integrare e potenziare il servizio di vigilanza affinchè venga contrastato l’abbandono dei rifiuti.
La Tekra dovrà dunque stipulare un contratto con una società di vigilanza per sorvegliare i rifiuti. Servizio che era stato avviato dai vigili urbani ma che secondo lo stesso Comune è risultato insufficiente. Ed allora ecco la soluzione: incaricare i vigilantes. La Cgil, nella persona del segretario Ignazio Giudice, sente puzza di bruciato. “Bene, l’obiettivo è quello di ridurre al minimo il problema igienico sanitario presente in città – dice Giudice – Nell’ordinanza non è però specificato il costo di questo servizio. La Tekra pagherà la fattura all’istituto di vigilanza, questo è chiaro, ma il Comune cosa darà alla Tekra? A parer mio dovrebbe essere sin d’ora chiaro. Questa si chiama trasparenza”.
Il Comune non trova i soldi per pagare lo straordinario notturno ai vigili urbani. Dove prende i soldi per pagare alla Tekra questo servizio aggiuntivo? A meno che non lo faccia gratuitamente.
Intanto sono in stato di agitazione i 150 lavoratori della Tekra per gli stipendi pagati in ritardo. La differenziata è stata avviata, ma la Tari rimane alta e benché l’assessore sostenga che a Gela si paghi poco rispetto ad altri comuni, i cumuli di rifiuti sono in diverse strade e adesso occorre pagare i vigilantes privati per scovare gli sporcaccioni.