Gela. “Sulla vicenda Tari i consiglieri hanno scelto di fare politica di bassissimo livello. Alla fine, hanno deciso di non scegliere. Perché non hanno votato? E’ semplice, in questo modo vogliono evitare conseguenze dalla Corte dei Conti”.
“Non credo che possa arrivare un supporto dalle forze rappresentate in consiglio”. Emanuele Ferrara, tra gli esponenti di riferimento di Sviluppo Democratico, il movimento fondato dai fedelissimi del sindaco Domenico Messinese, boccia senza mezzi termini quanto accaduto dopo il non voto alle tariffe Tari portate in aula dalla giunta. “E’ assurdo che un consigliere decida di astenersi dal suo ruolo di amministratore – continua – credo, comunque, che sulle cifre del Piano economico finanziario bisognerebbe valutare anche le scelte arrivate dal collegio dei revisori”. Intanto, lo stesso Ferrara, che nelle scorse settimane si è fatto promotore dell’avvio di un giro di consultazioni, cercando di coinvolgere le altre forze politiche della città, non sembra così fiducioso rispetto ad eventuali aperture, soprattutto dai gruppi rappresentati in consiglio comunale. “Sviluppo Democratico e la giunta hanno intenzione di parlare con tutti – aggiunge – certo, dopo quanto accaduto nelle ultime settimane, credo proprio che dalle forze rappresentate in consiglio non arriverà un’eventuale disponibilità al dialogo. Per questo, è nostra intenzione aprire anche a movimenti e partiti non rappresentati all’assise civica”. Intanto, per Ferrara la presenza del sindaco al congresso di Sicilia Futura non rappresenterebbe un tentativo di dialogo con i fuoriusciti dal Pd e con gli esponenti del Polo Civico, vicini all’ex direttore generale del Comune Renato Mauro. “Il sindaco ha partecipato solo dopo aver ricevuto un invito – conclude – e, come ha fatto anche in altri casi, ha portato il proprio saluto istituzionale. Dietro non c’è una manovra politica”.
