Il satellite risorsa chiave per un accesso universale alla Tv

 
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ROMA (ITALPRESS) – Oltre metà del territorio italiano è composto da aree montane, con più di 4.200 comuni sparsi tra valli, colline e alture. In questi luoghi, lontani dai grandi centri urbani, il progresso tecnologico viaggia spesso a velocità ridotta, lasciando i residenti a fare i conti con infrastrutture inadeguate e servizi limitati. Tra le criticità più sentite, la difficoltà di ricevere il segnale televisivo è diventata un problema concreto, aggravato dallo spegnimento di molti ripetitori locali. Lo streaming potrebbe essere la risposta, ma secondo i dati AGCOM, circa 8 milioni di famiglie italiane non dispongono di una connessione fissa e si affidano esclusivamente a reti mobili. A queste si sommano altre 5 milioni di famiglie che utilizzano vecchie connessioni in rame, ormai inadatte a supportare lo streaming di contenuti in alta definizione. Questo scenario evidenzia un divario tecnologico che rischia di lasciare indietro milioni di persone, escludendole non solo dall’accesso a contenuti digitali, ma anche da un servizio fondamentale come la televisione. Di fronte a queste problematiche, il satellite si conferma la soluzione più solida e immediata per garantire l’accesso universale alla TV, indipendentemente dalla posizione geografica. I moderni satelliti per le telecomunicazioni, come Eutelsat, garantiscono una copertura completa del territorio italiano, illuminando l’intera Europa e trasportando i canali di Tivùsat, la piattaforma televisiva gratuita (partecipata Rai, Mediaset e Tim) che offre più di 130 canali in altissima qualità. L’importanza del satellite per la trasmissione televisiva nelle aree montane e rurali è ormai consolidata. Grazie alla sua capacità di illuminare vaste aree senza necessità di infrastrutture terrestri, il satellite rappresenta una risorsa chiave per garantire la continuità del servizio televisivo in zone altrimenti difficili da raggiungere. Inoltre, la tecnologia satellitare permette di trasmettere contenuti in 4K, garantendo una altissima qualità audio e video. Un altro aspetto da considerare è la crescente digitalizzazione dei contenuti televisivi, che rende necessaria una connessione stabile per poter fruire di servizi on-demand e interattivi. Tuttavia, mentre nelle città la fibra ottica sta diventando la norma, nelle aree periferiche molte famiglie devono ancora fare affidamento su connessioni lente e instabili. Il satellite, in questo contesto, diventa uno strumento essenziale non solo per la ricezione dei canali televisivi, ma anche per garantire un accesso adeguato a internet, grazie alla possibilità di fornire connessioni satellitari a banda larga. Nonostante i progressi tecnologici e le iniziative volte a ridurre il digital divide, i dati dell’Autorità per le Comunicazioni confermano che il divario digitale continua a rappresentare un ostacolo significativo per molte famiglie italiane. La mancanza di infrastrutture adeguate penalizza non solo l’accesso ai servizi digitali, ma anche la fruizione di contenuti culturali e informativi fondamentali per l’inclusione sociale e il diritto all’informazione. In conclusione, il satellite si conferma una soluzione essenziale per garantire una televisione accessibile a tutti, indipendentemente dalla posizione geografica o dalla disponibilità di una connessione internet stabile. Investire in tecnologie satellitari e promuovere l’adozione di soluzioni ibride che combinino satellite e connessioni terrestri potrebbe rappresentare la chiave per una vera inclusione digitale e per un’Italia davvero connessa.- foto ufficio stampa ICN Group per Tivusat -(ITALPRESS).