Gela. Le indagini avviate a seguito del rogo di una Ford portarono gli investigatori a ricostruire un presunto giro di droga, soprattutto cocaina, finito poi nell’inchiesta complessiva che lo scorso anno condusse al rinvio a giudizio dei coinvolti. Questa mattina, è stato aperto il dibattimento, davanti al giudice Fabrizio Giannola.
Le contestazioni vengono mosse ad Igland Bodinaku, Vincenzo Scerra e Salvatore Cannizzaro, rispetto principalmente all’episodio del rogo. Venne incendiata l’auto di un giovane, secondo gli inquirenti come ritorsione verso la sorella, per un rapporto sentimentale interrotto. Sarebbe stato Bodinaku, attualmente detenuto, a dare l’ordine di appiccare le fiamme. Il giovane che aveva la disponibilità dell’automobile si è costituito parte civile, per il tramite dell’avvocato Angelo Cafà. Sono a giudizio inoltre Antonino Raitano, Salvatore Ardore, Nunzio Raniolo, Salvatore Placenti, Calogero Infurna e Juri Bekiri, indicati come coinvolti nel giro di droga. Verrà affidato l’incarico ad un perito per la trascrizione del contenuto delle intercettazioni effettuate dagli investigatori. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Carmelo Tuccio, Giacomo Ventura, Davide Limoncello, Flavio Sinatra, Antonio Gagliano, Rocco Cutini, Francesco Enia, Nicoletta Cauchi, Adriano Falsone e Paola Carfì.