Gela. In occasione della 27sima “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” si è tenuto ieri nell’aula magna del liceo “Vittorini”, un incontro dibattito per ricordare le 500 vittime gelesi della mafia. Gli studenti del liceo, collegati in remoto attraverso la pagina youtube della scuola, hanno potuto partecipare al dibattito rivolgendo domande ed esponendo i loro punti di vista ai diversi relatori.
“La conoscenza e la competenza danno la possibilità di opporsi e distinguere ciò che è bene da ciò che è male,non per forza nei grandi eventi della vita,ma anche nelle piccole cose che creano la nostra quotidianità”, ha dichiarato il procuratore capo Fernando Asaro.
Il presidente della commissione antimafia regionale Claudio Fava ha sottolineato l’importanza del ricordo affinchè i giovani siano consapevoli delle vite che sono state sacrificate, come quelle dei giudici Falcone e Borsellino, per un bene più grande e comunitario per cui vale la pena di lottare ogni giorno.
Renzo Caponetti, responsabile dell’associazione antiracket “Gaetano Giordano” ha letto alcuni dei 500 nomi delle vittime gelesi a cui, ha voluto specificare, bisogna dare un volto per capire veramente che sono uomini e donne comuni che hanno avuto la forza e il coraggio di dire no alla violenza e alla sopraffazione. Una realtà che non è distante da noi e che, anche se non fa più rumore come negli anni ’90 quando i morti di mafia erano all’ordine del giorno, continua a mietere vittime e toccare la nostra terra. Anche il sindaco Lucio Greco ha voluto rendere omaggio al’impegno antimafia.