Gela. Un investimento, potenziale, compreso tra i 300 e i 500 milioni di euro. Di questo si è parlato al tavolo di confronto avviato al Ministero dello sviluppo economico.
Una lettera d’intenti con il Ministero. Per la giunta, rappresentata alla riunione dal vice sindaco Simone Siciliano, Gela deve diventare un polo dei carburanti di nuova generazione. Così, alla green refinery Eni che ancora stenta in maniera evidente, si andrebbe ad aggiungere un hub sul Mediterraneo per la fornitura di gas naturale liquefatto. All’incontro ufficiale hanno preso parte anche i manager di Eni e i rappresentanti della Regione siciliana. Il progetto, almeno nelle intenzioni, dovrebbe ottenere proprio l’appoggio finanziario di Eni. “Dopo anni di parole, senza fatti – dice lo stesso Siciliano – a Roma stiamo parlando di investimenti veri. Siamo certi che Gela possa essere il vero polo dei carburanti di nuova generazione, attraverso un sistema per la liquefazione del gas naturale, da destinare al rifornimento di navi e mezzi pesanti. Si creerebbe un hub logistico e portuale d’eccellenza, da collegare ai porti di Catania e Augusta”. Intanto, le parti hanno deciso di definire l’impegno attraverso una lettera d’intenti, sottoscritta anche dai funzionari del Ministero dello sviluppo economico e da quelli del dicastero delle infrastrutture. “Abbiamo chiesto di allargare l’accordo ai due ministeri – spiega ancora Siciliano – perché il governo centrale si impegna ad individuare Gela come polo per il gnl e i carburanti di nuova generazione. Tra una decina di giorni, verrà tutto concretizzato”. Il progetto sembra comunque non dipendere dal passaggio del porto industriale locale all’autorità composta dai poli di Catania e Augusta. “E’ una possibilità in più – conclude il vice sindaco – con un investimento di questo tipo, le autorità portuali di Catania e Augusta andrebbero a completare un polo strategico, comprensivo di una stazione sul Mediterraneo per il gnl che è il nuovo punto di riferimento per il settore navale che deve riconvertire il sistema di approvvigionamento”. Già negli scorsi mesi, i tecnici di Eni hanno presentato un primo studio di fattibilità mentre l’amministrazione comunale ha già avviato contatti con società internazionali di brokeraggio, con l’obiettivo di capire quali fette di mercato il polo gelese possa attrarre.
“La giunta ci tiene all’oscuro”. Mentre l’assessore è di ritorno da Roma, il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle non fa però mancare diverse perplessità. “Non abbiamo nessuna notizia rispetto a quanto sta accedendo intorno al caso Eni – spiega il consigliere Virginia Farruggia – l’amministrazione comunale tiene all’oscuro l’intero consiglio. Per questa ragione, come gruppo del Movimento 5 Stelle, abbiamo deciso di inviare una serie di note e solleciti alla giunta e al segretario generale. Ovviamente, dal sindaco e dai suoi assessori, almeno per il momento, non è arrivata nessuna risposta”.