Il percolato dell'ex discarica fosfogessi nel torrente Valle Priolo, arriva prescrizione per imputati
Gela. Il percolato prodotto durante le operazioni di messa in sicurezza permanente dell’ex discarica fosfogessi di Isaf sarebbe finito lungo il corso del torrente Valle Priolo, a ridosso dell’area di...

Gela. Il percolato prodotto durante le operazioni di messa in sicurezza permanente dell’ex discarica fosfogessi di Isaf sarebbe finito lungo il corso del torrente Valle Priolo, a ridosso dell’area di stoccaggio. Una presunta contaminazione che i pm della procura hanno contestato agli ex vertici di Isaf e a quelli di Syndial, l’azienda del gruppo Eni che opera nel settore delle bonifiche. E’ arrivata però la prescrizione a chiudere anticipatamente il giudizio che era stato avviato nei confronti di Claudio Giganti, Giuseppe Colombo, Michele Troni, Silvio Ristagno e Stefano Pintus. I fatti, accertati durante indagini condotte dai militari della capitaneria di porto, risalgono ad otto anni fa. Il tempo trascorso ha contribuito a far maturare la prescrizione di tutte le contestazioni mosse. Il verdetto è stato formalizzato dal giudice Silvia Passanisi e anche il pm Gesualda Perspicace non ha potuto fare altro che accertare l’intervenuta prescrizione. In base a quanto sostenuto dagli investigatori, ci sarebbero state possibili responsabilità legate a procedure di smaltimento non in linea con le norme in materia. Il percolato sarebbe tracimato, allagando un’area vicina e finendo anche sui terreni, fino al torrente che poi sfocia in mare.
Il legale di parte civile che ha rappresentato il Comune, l’avvocato Ignazio Raniolo, si è opposto alla pronuncia della prescrizione, richiamando la natura permanente dei reati contestati agli imputati. Per le difese (in aula c’era l’avvocato Attilio Floresta), gli imputati avrebbero operato rispettando i criteri previsti e in ogni caso non si sono opposte alla pronuncia di prescrizione.