Gela. C’è chi sospetta “inciuci” con il sindaco Domenico Messinese e i suoi fedelissimi, c’è chi cerca di mediare, c’è chi cerca di trovare la quadra su commissioni e revisori dei conti e, infine, chi di questa lotta intestina vorrebbe farne a meno.
“Non mi sento a mio agio nel partito…”. “Aspettiamo con la massima imparzialità il prossimo congresso cittadino del 20 dicembre – dice il presidente dell’assemblea provinciale del Pd Carlo Romano – una cosa è certa, almeno per quanto mi riguarda, non mi sento a mio agio in questo partito”. Romano, segretario cittadino uscente, cerca di evitare polemiche, soprattutto in questa fase molto delicata a livello locale. Negli scorsi giorni, l’ex sindaco Angelo Fasulo ha denunciato l’esistenza di un presunto accordo tra il suo successore Domenico Messinese e una parte del Pd, nel tentativo di formare una sorta di governo di salute pubblica. Ipotesi del tutto esclusa sia dal segretario provinciale Giuseppe Gallè che dal capogruppo in consiglio comunale Vincenzo Cirignotta. Insomma, i democratici, almeno sulla carta, non saranno la stampella del sindaco Messinese, più volte ai ferri corti con i grillini che lo dovrebbero sostenere.
Il congresso di fine dicembre. “Allo stato attuale – continua Romano – non riesco a trovare veri punti di contatto con il partito né ho interesse a polemizzare”. Una presa di posizione che, sicuramente, arriva al culmine di un periodo travagliato, soprattutto dopo la spaccatura causata non solo dall’elezione di Alessandra Ascia alla presidenza del consiglio comunale ma anche dalla sostituzione dell’ex capogruppo in aula Giuseppe Ventura con il suo successore Vincenzo Cirignotta. In entrambi i casi, per molti esponenti democratici si sarebbe trattato di veri e propri blitz politici, messi in atto per il tramite di accordi trasversali con altre forze politiche, anche esterne al gruppo di centro sinistra. Un clima da “guerra fredda” che certamente si ripercuoterà sul congresso fissato per il prossimo 20 dicembre.