Gela. “Noi non esistiamo come partito? Ricordo a chi dovesse solo minimamente pensarla in questo modo che, in città, il Pd conta circa duemilacinquecento iscritti. Il sindaco fa parte del nostro partito, abbiamo una decina
di consiglieri comunali, siamo riusciti a far eleggere un attuale deputato regionale. Allora, cosa bisognerebbe dire di quei partiti che non schierano neanche un consigliere al civico consesso?”.
Il vice segretario provinciale democratico Giampaolo Alario risponde in questo modo alle frecciate arrivate dall’esponente forzista, e responsabile per i gelesi nel mondo del suo partito, Massimiliano Falvo. “Aldilà delle polemiche che mi interessano poco – continua – stiamo cercando di assicurare l’unità del partito anche in un momento difficile come quello attuale. Sicuramente, ci sono state e ci sono ancora divergenze tra l’amministrazione comunale e i nostri consiglieri. Distanze che si possono colmare decidendo di discutere le varie delibere da portare in aula prima che queste arrivino sui banchi. Anche questa si chiama politica. Ho suggerito sia al sindaco che ai consiglieri di cercare sempre il dialogo preventivo. In ogni caso, dopo la pausa ferragostana, avvieremo un confronto da estendere all’intera maggioranza”.
Stando ad Alario, il Pd non può permettersi una strategia d’amministrazione della città incentrata sull’eventuale aumento delle imposte. “Il nostro obiettivo – conclude – deve essere quello di tutelare i ceti più deboli. Quindi, ben venga la proposta lanciata in aula da Giacomo Gulizzi sull’aliquota Tasi purchè ci si confronti in maniera costruttiva”.