Il nuovo “oro”: raid al cimitero Farello, portati via centinaia di vasi in rame

 
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Gela. Area industriale in parte al buio. Vasi portafiori in rame spariti dalle lapidi del cimitero Farello. I furti di ferro e rame diventano sempre più gravi. Gli ultimi episodi sono stati denunciati sia dai cittadini che frequentano il cimitero di contrada Farello che dagli imprenditori che hanno le loro attività in contrada Brucazzi.

Una vera ecatombe. E non è la prima volta che succede. Negli ultimi giorni i raid si sono moltiplicati. In un’area precisa del cimitero Farello sono spariti centinaia di vasi portafiori in rame. Al posto dei vasi sono rimasti i bulloni sulle lastre di marmo. Da mesi al cimitero sono in corso i lavori di costruzione di cappelle gentilizie e nuovi loculi. Quando però i cantieri chiudono e i cancelli del cimitero vengono bloccati l’area si svuota e i ladri possono entrare indisturbati, soprattutto con il calar della notte. Asportare i vasi portafiori non è difficile per chi ha un minimo di esperienza criminale. “Non ce la facciamo più – ha detto Rosario D. – ogni volta che facciamo visita ai nostri cari non troviamo i vasi portafiori. Come me si lamentano decine di altri cittadini che non possono neanche lasciare un fiore sulla lapide dei propri cari”.

Se dal cimitero Farello ci si sposta di poche centinaia di metri ci si ritrova direttamente nell’area industriale di contrada Brucazzi. Lo scempio in questo caso è ancora maggiore. Rubano i tombini in ghisa. Rubano i cavi elettrici e lasciano gli impianti di illuminazione al buio. Molte aziende stanno rimediando illuminando l’esterno dei loro opifici con lampade fisse sui muri.

Ed i ladri, è stato dimostrato, non sono sempre gelesi. L’ultimo esempio arriva dalla denuncia inoltra alla procura di Gela da parte del commissariato di Niscemi.

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