Gela. “Spero che Giuseppe Spata voglia incontrarci. Noi siamo parte integrante della Lega in città, ma non facciamo parte del circolo ufficializzato a Caltanissetta”. L’ex candidato leghista a sindaco Antonio Giudice sembra intenzionato a tentare il dialogo con la parte salviniana sponsorizzata dal sottosegretario Stefano Candiani e dal deputato nazionale Alessandro Pagano. E’ intenzionato almeno per ora a tenere bassi i toni. Che ci siano distanze enormi tra i componenti del circolo uscito dalle nomine di Caltanissetta e il resto dei militanti in città è più che evidente. I salviniani storici hanno in gran parte disertato l’appuntamento nisseno convocato anche da Oscar Aiello, che è responsabile degli enti locali e adesso è lanciato per la candidatura a sindaco proprio a Caltanissetta. “Stare tra la gente? Noi lo facciamo ormai da quattro anni”, continua Giudice commentando l’invito arrivato da Spata non appena ha ricevuto la nomina a coordinatore cittadino. “Non so dire – spiega ancora Giudice – se non sbaglio, Spata è stato scelto come presidente del circolo. Sulla figura di coordinatore non ho informazioni”. Giudice e i suoi usano toni diplomatici, in attesa di capire quale potrà essere la linea di Spata e della Lega ufficializzata appena la scorsa settimana. Il partito di Matteo Salvini, in vista delle prossime amministrative, vuole giocarsi carte importanti ma la frammentazione interna può essere un peso non da poco. Il gruppo storico sembra quasi finito in disparte, nonostante il risultato delle politiche dello scorso marzo, con i leghisti che in città hanno catturato più voti del Partito Democratico.
“La Lega vuole un ruolo importante in città con una classe dirigente seria e un programma altrettanto serio per questa città – ha spiegato Spata davanti alle telecamere di telegela – nella Lega ci sono delle regole come ci sono dappertutto. Non servono a limitare la libertà ma solo a regolare il vivere civile. Chi rispetta queste regole è dentro la Lega”. Proprio il nuovo circolo ha esordito ufficialmente ieri mattina a Macchitella, con un banchetto per la raccolta firme. Della vecchia guardia neanche l’ombra.