Palermo. In questi ultimi tempi in Sicilia, i toni sulle questioni più nodose dell’isola si sono fortemente induriti specie se l’ambiente e il suo emblematico rapporto con la politica diventano oggetto principale di discussione.
Ieri l‘Espresso; oggi Panorama lancia un dibattito in rete in seguito alla pubblicazione, avvenuta circa un mese fa, di un articolo recante la firma di Annalisa Chirico sul blog del settimanale nazionale online.
Il titolo recita: “Il radar Muos meno pericoloso di un forno a microonde”, a sostegno della tesi compiuta dallo studioso di fisica applicata John Oetting, della Johns Hopkins University.
Ampie le rassicurazioni provenienti dall’intervista: “Immagini nel cielo una torre per telefonia a 35mila km dalla superficie terrestre. Il Muos permetterà di comunicare con una maggiore garanzia di riservatezza”. “Il livello di emissioni lungo il recinto è mille volte inferiore ai limiti consentiti dalla legge statunitense e più di dieci volte al di sotto degli standard italiani. Non esiste alcuna evidenza scientifica circa la sua pericolosità”.
E ancora: “forse certe persone si impressionano davanti ad enormi parabole satellitari. Se però ci si trova ad un km da un’antenna televisiva, ci si espone ad emissioni superiori a quelle lungo il recinto di Niscemi”.
Inferociti e contrapposti i commenti che fanno appello ad un report sui rischi redatto da Massimo Coraddu, Angelo Levis, Alberto Lombardo,Massimo Zucchetti, Cirino Strano, Eugenio Cottone; ricercatori universitari che hanno espletato a vari livelli consulenze e audizioni per l’Istituto superiore di Sanità. E non solo.
“Carissima giornalista, manderemo immediatamente una lettera al governo americano per metterlo al corrente che lei sarebbe disponibile ad accogliere le antenne presso la sua abitazione”; l’accusa principale mossa è quella di aver trattato la delicata questione come quella dell’istallazione di antenne ad altissima frequenza in un’area già ad elevato rischio ambientale, sotto un unico punto di vista, il più fazioso, quello di John Oetting appunto, che prima di essere un fisico è principalmente manager e ingegnere capo del progetto Muos da sette anni.
” Cara Annalisa un tuo articolo fa male più di quanto fa male un unica antenna Muos, questo è certo”.