Gela. Ha scelto di non rispondere alle domande del gip, che l’avrebbe dovuto sentire nel carcere di Balate, per l’interrogatorio di garanzia successivo al blitz “Supermarket”. Il quarantaquattrenne Benito Peritore, almeno secondo i pm della procura e i poliziotti del commissariato, avrebbe gestito una fitta rete di spaccio, tra le vie del centro storico. Il punto di riferimento principale sarebbe stata via Abela. Una segnalazione anonima, attraverso l’app “Youpol”, ha fatto partire le indagini. Difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio, ha deciso di non parlare. La difesa intende valutare l’intero contenuto dell’ordinanza e delle centinaia di intercettazioni, che hanno permesso agli investigatori di arrivare agli arresti. Ai domiciliari sono finiti due presunti complici, Alberto Drogo e Michael Caci.
Peritore, in carcere dopo che gli venne sequestrato quasi un chilo di hashish, si stava preparando a lasciare il carcere, dopo aver ottenuto i domiciliari (con il braccialetto elettronico). La nuova ordinanza di custodia cautelare gli ha invece imposto un’ulteriore detenzione.