Gela. Un magazzino, a ridosso del centro storico, venne distrutto dalle fiamme nell’estate di cinque anni fa. Veniva utilizzato per stoccare bibite ed era gestito da due fratelli, titolari di un’azienda del settore. Per i magistrati della procura, però, quell’incendio fu doloso e sarebbe stato appiccato proprio dai gestori della struttura, probabilmente nel tentativo di incassare il premio assicurativo. Così, entrambi, dopo la chiusura delle indagini, sono a processo. Il dibattimento è stato aperto davanti al giudice Marica Marino, dopo che il procedimento, inizialmente, era finito sul tavolo del giudice Lirio Conti.
La perizia tecnica. Ad incastrare i due imputati, almeno in base alle accuse, sarebbe il contenuto della perizia tecnica, autorizzata dai magistrati subito dopo il rogo. Per l’esperto che effettuò sopralluoghi e accertamenti, ci sarebbero state diverse anomalie nella dinamica di quanto accaduto. I titolari dell’azienda, difesi dall’avvocato Dionisio Nastasi, hanno sempre negato d responsabilità rispetto al rogo, sostenendo anzi di aver subito notevoli danni.