Il gigante barocco che ha qualcosa da raccontare: Palazzo Moncada e l’avvincente caratteristica

Scopri il fascino di Palazzo Moncada a Caltanissetta, gigante barocco incompiuto pieno di storia, e curiosità!

A cura di Redazione
03 agosto 2025 14:00
Il gigante barocco che ha qualcosa da raccontare: Palazzo Moncada e l’avvincente caratteristica  - Foto: OppidumNissenae/Wikipedia
Foto: OppidumNissenae/Wikipedia
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Un colosso di pietra incompiuto, un simbolo di ambizione e caduta: così si erge nel cuore di Caltanissetta il maestoso Palazzo Moncada, capolavoro barocco voluto nel XVII secolo dai principi Moncada, destinato a dominare l’urbanistica cittadina... ma mai finito per sempre.

Storia e origini del colosso nisseno 🏰

Il palazzo fu progettato per volontà del giovane principe Luigi Guglielmo I Moncada, conte di Caltanissetta, nel 1625. Affidato all’architetto palermitano Carlo D’Aprile, l’edificio iniziò a ergersi nel 1651, demolendo un intero isolato per lasciare spazio a un’imponente dimora barocca e rinascimentale. Ma la partecipazione del principe a una congiura anti-spagnola lo costrinse all’esilio e interruppe il progetto: i lavori si fermarono proprio mentre la facciata principale rimaneva evidentemente incompleta, anche nel piano nobile.

Un monumento multi-vita tra arte, giustizia e spettacolo

Nei secoli successivi Palazzo Moncada (detto anche “Bauffremont”) visse molteplici vite: nel 1778 fu trasformato in orfanotrofio; nel 1892 divenne sede della Corte d’Appello. Nel 1915, la principessa Maria Giovanna di Bauffremont lo trasformò trasformandolo in un salone liberty per spettacoli. Con l’arrivo dei Trigona della Floresta, prese il nome di Cineteatro Trieste, poi Bauffremont e oggi Multisala Moncada (dal 2009). Dal 2010 alcune sale ospitano mostre d’arte, con esposizioni permanenti dedicate ai Moncada e allo scultore Michele Tripisciano.

Architettura e misteri del gigante silente

L’edificio ha pianta quadrangolare, tre livelli e un cortile interno. Il fronte su Largo Barile è tagliato dalla logica incompiutezza: la facciata, infatti, è sospesa in un incompiuto spettacolo barocco. Mensoloni scolpiti, cornicioni rinascimentali e finestroni barocchi restano a metà, visibili solo dal lato posteriore. A completare l’enigma, il palazzo funge oggi da sede comunale, multisala e galleria, in un mix affascinante tra passato nobile e presente culturale.

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