Gela. “Proprio quando si pensa che le cose non possano andar peggio, lo faranno”, così recita la famosa legge di Murphy. Un principio che, oggi più che mai, trova la sua piena applicazione nel caso del Gela calcio. Ieri è arrivata l’ennesima stangata: le dimissioni del tecnico Karel Zeman e del suo staff. Le motivazioni che hanno spinto verso questa, certamente non facile, decisione sono fin troppo lampanti. Come spiega lo stesso Zeman in una lettera, la sua scelta di venire a Gela gravitava attorno a tre fattori imprescindibili: riapertura dello stadio al pubblico, ambizione di primeggiare e richiesta di condizioni di lavoro professionali. Tutte priorità venute meno alle quali si è aggiunta la persistente crisi societaria. Un’emorragia che non accenna ad arrestarsi. Il bistrattato delfino biancazzurro si ritrova ad essere con una dirigenza dimissionaria, senza un allenatore ed ogni giorno continua a perdere pezzi. Diversi i giocatori andati via e la volontà di chi è rimasto non è diversa.
D’altronde vista la condizione di confusione e incertezza in cui versa la società e di contro l’apertura delle liste di trasferimento, diventa molto difficile resistere alle avances di altri club. Il tutto, tanto per cambiare, alla vigilia di uno dei due derby ravvicinanti con i quali i biancazzurri dovranno misurarsi. Domani al “Presti” arriverà il Marsala per la settima gara casalinga a porte chiuse della stagione. Mercoledì, nel turno infrasettimanale, sarà la volta dell’Acireale al “Tupparello”. A traghettare la squadra sarà l’allenatore della juniores Mirko Fausciana, già a lavoro stamane per la consueta rifinitura.