Gela. Il consiglio comunale è salvo, ma la maggioranza che
dovrebbe supportare l’azione della giunta, almeno per ora, non c’è.
Passa il rendiconto. Solo tredici consiglieri hanno votato il rendiconto 2016, che è passato con appena nove voti favorevoli. Insomma, numeri risicati che però evitano il possibile scioglimento dell’assise civica, che sarebbe stata la conseguenza diretta dell’eventuale bocciatura del documento finanziario. Solo tre consiglieri comunali del Pd, il capogruppo Vincenzo Cirignotta e gli altri due dem Guido Siragusa e Romina Morselli, hanno bocciato il rendiconto. Astenuta, invece, il presidente dell’assise Alessandra Ascia. Il sì all’atto è arrivato da Articolo 1, dalla Lista Musumeci, da Crocifisso Napolitano di Forza Italia, dall’indipendente Angela Di Modica, da Salvatore Sammito di Un’Altra Gela, dai due consiglieri comunali di Energie per l’Italia e dall’altro indipendente Antonio Torrenti.
I messaggi alla giunta. Un voto favorevole, però, piuttosto forzato. “Ho scelto di votare favorevolmente – ha detto il capogruppo di Articolo 1 Carmelo Casano – solo per garantire la ripresa del servizio di assistenza domiciliare ad anziani e disabili, ma rimangono tutti i miei dubbi sul contenuto del rendiconto”. L’indipendente Angela Di Modica, presidente della commissione bilancio, è stata piuttosto netta. “Voto sì solo per senso di responsabilità – ha spiegato – ma questo rendiconto è il segno evidente del malessere della città e la giunta continua ad agire in maniera superficiale. Sarei spinta a chiedere le dimissioni dell’assessore al bilancio Fabrizio Morello che per due anni consecutivi è riuscito a far commissariare rendiconto e bilancio”. I dem, invece, hanno mantenuto la loro posizione, quindi voto negativo al rendiconto 2016. “Non sono arrivate le spiegazioni chieste alla giunta sul capitolo rifiuti – hanno detto Vincenzo Cirignotta e Guido Siragusa – non possiamo sostenere un sistema che continua a produrre debiti fuori bilancio. A pagarne le conseguenze più gravi sono le tasche dei cittadini”. In realtà, messaggi poco concilianti indirizzati alla giunta sono arrivati anche dai banchi della Lista Musumeci e di Energie per l’Italia. “Votiamo sì per senso di responsabilità – ha precisato il capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino – ma l’operato dell’amministrazione comunale continua ad essere troppo superficiale”. Luigi Di Dio di Energie per l’Italia è stato ancora più esplicito, almeno da un punto di vista politico. “Il sindaco – è intervenuto – non può pensare che la maggioranza a suo sostegno sia rappresentata da dodici o tredici consiglieri che, per il bene della città, votano singoli atti e rimangono in aula senza scappare. Ci vuole chiarezza, anche su questo fronte”. Il voto favorevole è arrivato da Salvatore Sammito di Un’Altra Gela. “Se approvare il rendiconto significa essere in maggioranza – ha detto – allora, io sono in maggioranza, la mia maggioranza sono i cittadini che non possono essere privati di servizi essenziali. A votare no sono soltanto quelli che pensano ad un posto al sole e, fino ad ora, non l’hanno avuto”. Il dirigente Alberto Depetro ha nuovamente ribadito la correttezza dei conti di un ente “che non è strutturalmente deficitario ma ha comunque delle criticità, a cominciare dal servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti”. In un’aula quasi deserta, i consiglieri sono rimasti in sella e i messaggi politici indirizzati al sindaco abbondano.