Gela. Il vento dell’antipolitica si è abbattuto questa volta su Rosario Crocetta, candidato alla presidenza dell’Ars. Ma quanto accaduto sabato sera a piazza Roma, prima della finale del Festival del Golfo, poteva accadere a qualsiasi candidato.
Fa però specie che Crocetta sia fischiato nella sua città. E l’europarlamentare parla già di sabotaggio, organizzato ad arte nei suoi confronti. Cosa è accaduto? Sabato sera era in programma una conferenza all’aperto sul patto dei sindaci in piazza Roma, preludio al Festival del Golfo.
La gente si era già accalcata portandosi anche le sedie da casa per assistere all’ultima serata della kermesse canora. Iniziano a parlare i sindaci che hanno aderito alla festa della legalità e sviluppo. Poi, intorno alle 21,15 sale sul palco l’ex sindaco. Primi fischi. Il candidato alla presidenza inizia a parlare del suo programma, dell’opportunità di sfruttare i cinque miliardi che arriveranno in Sicilia attraverso i fondi comunitari che potranno creare 24 mila posti di lavoro.
A quel punto i fischi sono stati talmente tanti che Crocetta ha dovuto lasciare il palco, stizzito. “C’è qualcuno che è venuto da casa per sabotare l’iniziativa – ha detto – gli dò il benvenuto e gli auguro buon divertimento”.
Crocetta amato nel resto dell’isola e fischiato nella sua città, dove è stato sindaco per sette anni. L’europarlamentare ha parlato dell’iniziativa di pochi ma quanto accaduto è un segnale del malcontento che regna in città contro la politica in genere. Anche sul social network i messaggi sono tutti negativi.
Gli aspiranti parlamentari hanno iniziato a promuovere la propria candidatura, subendosi le ingiurie dei cittadini. Senza distinzione di partito o persona. Ne sa qualcosa Miguel Donegani ma non sono risparmiati neanche Pino Federico e Lillo Speziale. La gente sfoga il proprio malcontento in rete. Sarà il termometro di quello che accadrà il 28 ottobre?