Gela. La posizione ufficiale in vista delle amministrative di fine aprile dovrebbero renderla nota entro il fine settimana, magari durante le primarie per il segretario nazionale del partito (con annesso gazebo), o comunque nei giorni immediatamente successivi. I dem non hanno ancora chiuso il cerchio e la pressione è tutta sulle spalle del segretario cittadino Peppe Di Cristina, che ha preso in mano il partito probabilmente nella fase più difficile di sempre, con percentuali in caduta libera. Il centrodestra delle divisioni è un campo che Di Cristina e i suoi hanno continuato ad osservare, nonostante il profilo basso mantenuto in queste ultime settimane. Il segretario del Pd è comunque un interlocutore di diversi esponenti della coalizione teoricamente avversa, che mirano alle potenzialità della lista democratica. Il cerchio però non si chiude. L’ipotesi di un ritorno di fiamma delle alleanze ampie c’è, con pezzi di centrodestra pronti a sposare un progetto comune e un candidato a sindaco di garanzia. Difficile però che si possa chiudere in poco tempo, forse sarebbe servito lavorarci con anticipo all’indomani della sfiducia all’ex sindaco Domenico Messinese. Alcuni ci hanno provato, ma pian piano la soluzione ha perso consistenza. Senza alleanze oltre lo schieramento di centrosinistra, la dirigenza locale dem potrebbe ricominciare da dove era partita. Un cartello più connotato, con il sostegno di gruppi che si rifanno ancora all’area di centrosinistra e l’appoggio degli ex dem di Sicilia Futura (i rapporti sono ripresi da tempo). Bisognerà comunque individuare un candidato che abbia intenzione di intestarsi una corsa che, senza sostegni ulteriori, rischia già di essere perdente. Le affinità con i “civici” di Lucio Greco, invece, non sono mai veramente sbocciate. Qualche mese fa, i contatti erano più frequenti ma non si sono concretizzati.
La segreteria del Pd, però, sa di non doversi precludere nessuna soluzione e Di Cristina potrebbe mettere sul tavolo anche l’ultima possibilità, seguire sindacati ed esponenti di centrosinistra che hanno deciso di appoggiare l’imprenditore Maurizio Melfa. Il leader di “Ripartiamo da zero” non ha mai messo il veto ad un’alleanza civica che ricomprendesse anche il gruppo del Pd. Il sostegno dem potrebbe veramente far decollare le quotazioni dell’ex assessore comunale (seppur per pochi mesi), ma Di Cristina e i suoi dovrebbero probabilmente rinunciare al simbolo, una mossa che vorrebbero invece evitare. Dopo la sconfitta di quattro anni fa, in casa Pd anche decidere è diventato un terno al lotto.