Gela. Al momento, c’è tanta confusione.
La “tregua” del centrodestra. Dopo la lunga serata di ieri sera, però, solo un punto appare piuttosto fermo in un quadro di rapporti e possibili avvicinamenti che precedono le regionali di novembre. Il centrodestra, per ora, non vuole fare la guerra a Messinese e ai suoi assessori. Il messaggio è chiaro. Referenti e mediatori sono al lavoro per cercare di calmare ulteriormente le acque, facendo capire al sindaco che il gruppo di centrodestra non vuole fare l’opposizione a tutti i costi. Niente guerra. I consiglieri comunali della Lista Musumeci, di Energie per l’Italia, Noi con Salvini, Un’Altra Gela e qualche indipendente, ad iniziare da Antonio Torrenti e Sara Cavallo, da tempo in rampa di lancio per passare tra le fila del centrodestra locale, sembrano del tutto indifferenti alla via crucis della sfiducia e, anzi, guardano con interesse ai numeri sempre più risicati di quelli che, invece, la sfiducia vorrebbero farla arrivare in aula. In un contesto di questo tipo, dove non è neanche da escludere che il sindaco possa avviare un dialogo politico con il gruppo che ha posto le basi per il supporto a Nello Musumeci in vista delle prossime regionali, sembra decisamente minoritaria la posizione di Forza Italia. Tra i forzisti, in verità, il giocattolo della sfiducia non è più tra quelli messi in lista per il prossimo regalo. Insomma, l’hanno sponsorizzata la sfiducia al sindaco, ma adesso non hanno grande interesse a portarla avanti. Solo Salvatore Scerra, che fino a ieri sera non aveva firmato il documento unico, l’ha fatto nella tarda mattinata di oggi, probabilmente più per salvare le apparenze che non per veri ordini di scuderia. L’altro compagno di partito Crocifisso Napolitano, al momento, non ha ancora firmato. Probabilmente, non verrà mai siglato un vero e proprio accordo tra l’amministrazione comunale e il grosso del centrodestra rappresentato in aula consiliare, ma il sindaco può certamente fidarsi più dei loro scranni che di quelli occupati dal gruppo di centrosinistra, sempre che non cambi tutto nell’arco di poche settimane.