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Il castello nisseno che nasconde un passato turbolento | La “Stanza delle Tre Donne” e le sue leggende

Mussomeli: visita la “Stanza delle Tre Donne” al Castello Manfredonico e scopri la leggenda di Clotilde, Margherita e Costanza tra pietre e mistero.

A cura di Redazione
30 giugno 2025 19:00
Il castello nisseno che nasconde un passato turbolento | La “Stanza delle Tre Donne” e le sue leggende - Foto: Pequod76/Wikipedia
Foto: Pequod76/Wikipedia
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Nel cuore di Mussomeli, arroccato su uno sperone calcarenitico, il Castello Manfredonico custodisce da secoli un segreto oscuro: la cosiddetta “Stanza delle Tre Donne”, dove una leggenda tragica ancora echeggia tra le pietre. Questa storia, tra mito e possibile realtà storica, ha trasformato una sala in un luogo carico di brividi e curiosità. Clotilde, Margherita e Costanza, le tre sfortunate sorelle murate vive dal padre il principe Federico, rappresentano un monito insistente contro l’ossessione e il dolore umano.
Fonti ufficiali confermano l’esistenza della stanza, il castello e la tradizione orale tramandata dalle guide locali.

La leggenda, la stanza e i brividi nella pietra

La leggenda narra che, chiamato alla guerra, il principe Federico dei Chiaramonte decise di chiudere le tre sorelle in una stanza protetta, lasciandole con provviste sufficienti per pochi giorni. La guerra si protrasse troppo a lungo e, al suo ritorno, trovò le tre giovani morte e con le scarpe fra i denti – cruda testimonianza del tentativo disperato di sopravvivere. Da allora la stanza, ufficialmente presente nel castello, è nota come “Camera delle Tre Donne”. 

Oggi quella sala è meta di visite notturne e tour sui temi del paranormale: molti raccontano di voci, lamenti e rumori di passi sopravvissuti alla notte . Anche se la Soprintendenza conferma l’esistenza fisica della stanza e ne descrive la struttura, nessuna fonte ufficiale conferma fenomeni inspiegabili.

Curiosità: fantasma o eco storica?

Oltre alla leggenda, le guide del castello sostengono che la stanza ospiti una panchina in pietra dal foro centrale, probabilmente risalente al periodo in cui la camera era usata come prigione o luogo di punizione. Alcuni storici suggeriscono che la vicenda delle tre sorelle possa essere stata una narrazione confusa di eventi reali: una punizione familiare o una controversia feudale, trasformatasi nel tempo in leggenda.
Qualche visitatore asserisce di aver sentito una voce femminile sussurrare “aiuto…” durante la visita della stanza. Realtà o suggestione?

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