Gela. La vertenza Eni sta mettendo ancor più a nudo le distanze, incolmabili, tra il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle e la giunta del sindaco Domenico Messinese. “La giunta sta seguendo Crocetta…”. Distanze rese ancor più evidenti dall’arrivo in città, tra i presidi degli operai, dei carichi pesanti del movimento. Alessandro Di Battista, il vice presidente della Camera Luigi Di Maio e il deputato regionale Giancarlo Cancelleri si confrontavano con i lavoratori mentre, nelle stesse ore, il sindaco Domenico Messinese e il vice Simone Siciliano discutevano al ministero della possibile concretizzazione dell’accordo di programma e non solo. “Di Battista e Di Maio – spiega il capogruppo grillino in aula consiliare Vincenzo Giudice – hanno voluto incontrare direttamente i lavoratori solo a poche settimane di distanza dall’espulsione di Messinese. Per questa ragione, siamo riusciti a portarli in città. La giunta, invece, continuando a seguire le mosse del presidente della regione Rosario Crocetta conferma di aver tradito del tutto il nostro programma elettorale. Il sindaco continua a perseverare negli errori del passato. Prendiamo nuovamente atto del cambio di linea da parte di Messinese. Gli ammortizzatori sociali non sono la soluzione ai drammi economici della città. Ci vuole una riconversione industriale”.
Pronta una mozione sui fondi Feg. I consiglieri del movimento, quindi, sposano in pieno la posizione espressa anche davanti agli operai in protesta dal vice presidente della Camera Luigi Di Maio. “Il declino industriale – continua Giudice – non è iniziato adesso. Stiamo pagando ritardi nella programmazione che si trascinano da almeno dieci anni. Il gruppo consiliare 5 Stelle ha deciso di aderire alla manifestazione di martedì per rivendicare il lavoro affianco alla tutela dell’ambiente”. Intanto, i grillini in consiglio comunale si preparano a presentare una mozione per l’accesso ai fondi europei di adeguamento alla globalizzazione, stanziamenti finanziari dell’Unione europea a supporto di situazioni di crisi industriale. “E’ essenziale accedere a questi fondi per i lavoratori rimasti fuori dal ciclo produttivo – conclude Giudice – e poi ripartire con bonifiche e riconversione. Ovviamente, non si tratta di un processo a breve termine”.