Gela. Feriti al volto e alle braccia con un taglierino e poi aggrediti da un presunto “branco”. Fu un 25 aprile di paura quello vissuto cinque anni fa da due fratelli, entrambi commercianti. In base a quanto ricostruito dai pm della procura, sarebbero stati pestati a sangue da un gruppo di giovani nei pressi di un bar a Manfria. “Inizialmente, mi avevano insultato mentre ero in sella al mio quad – ha detto uno dei fratelli in aula davanti al giudice Elena Kildani – così, tornammo da loro solo per cercare di chiarire ma venni subito ferito con la lama del taglierino e anche mio fratello fu colpito. Ritornammo nella villetta dei miei familiari insanguinati a causa dei profondi tagli”. A processo, sono finiti tre giovani, ritenuti tra i principali responsabili di quanto accaduto. I fratelli presi di mira, invece, sono parti civili con l’avvocato Carmelo Tuccio. I due hanno risposto alle domande del pm Gesualda Perspicace e a quelle dei legali di difesa (compresa l’avvocato Mariella Giordano) e parte civile.
Gli avvocati che assistono gli imputati hanno cercato di ricostruire la precisa dinamica dei fatti, dato che a pestare i due commercianti sarebbero stati più giovani, probabilmente riuniti in quella zona per una scampagnata. “Credo che avessero bevuto”, ha detto uno degli aggrediti. Nuovi testimoni verranno sentiti alla prossima udienza.