Gela. Era ricercato dagli investigatori che lo ritengono coinvolto nella presunta rete transnazionale, organizzata per la vendita di reperti archeologici, scavati abusivamente nelle aree locali. Nelle ultime ore, si è costituito il cinquantaquattrenne Orazio Pellegrino. Per i carabinieri e per i magistrati della procura di Caltanissetta, farebbe parte del gruppo gelese, che avrebbe avuto un ruolo importante nell’affare. Insieme a lui, Simone Di Simone (che si è a sua volta costituito) e il sessantunenne Rocco Mondello.
I tre gelesi sono già stati coinvolti nell’inchiesta “Agorà”, perché accusati di aver messo le mani in un altro giro di reperti archeologici trafugati. Pellegrino, accompagnato dal suo legale Davide Limoncello, si è consegnato al carcere di Balate.