Il bilancio è “stretto”, Siciliano ai grillini: “Il reddito di cittadinanza? Se non è uno spot, possiamo parlarne”

 
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Gela. “Se non è il solito slogan, tipico del Movimento cinque stelle, possiamo anche parlarne. Purtroppo, il bilancio non ci permette di fare grandi manovre”. Niente supporti per gli operai dell’indotto Eni. Il vice sindaco Simone Siciliano, seppur parzialmente, sembra aprire alla proposta di reddito minimo di cittadinanza o, in ogni caso, ad una forma economica di sostegno in favore di chi con fatica riesce a sostenere la normale quotidianità. “Da questo punto di vista – continua – non ci sono pregiudizi di nessuna sorta. Sicuramente, l’assessore Licia Abela, titolare della delega ai servizi sociali, sta già lavorando in questo senso”. Tra gli emendamenti al bilancio di previsione 2016 presentati dai consiglieri comunali del Movimento cinque stelle, c’è proprio quello relativo all’istituzione di un supporto economico in favore di cittadini con difficoltà. Nel bilancio, invece, non sono previsti interventi rispetto a quanti sono oramai usciti dal ciclo produttivo dell’indotto Eni. “Non c’erano risorse a sufficienza – dice ancora il vice sindaco – per gli operai dell’indotto esistono strumenti di tutela previdenziale che non devono essere garantiti dall’ente comunale. Noi stiamo lavorando per chiudere l’accordo di programma che, solo per fare un esempio, potrebbe aprire anche all’uso di fondi europei come i Feg che consentono di intervenire in situazioni di questo tipo. Prima, però, bisogna anche capire quale sarà il futuro formativo dei lavoratori che sono usciti dal processo produttivo di Eni”. Proprio sui fondi europei di adeguamento alla globalizzazione hanno spinto, già negli scorsi mesi, gli stessi consiglieri comunali del Movimento cinque stelle.

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