Gela. Ci sarebbe stata una segnalazione anonima dietro
agli accertamenti avviati all’isola 8 di raffineria Eni, nel febbraio di quattro anni fa.
I controlli dopo la segnalazione. Polizia giudiziaria e personale dell’ex Provincia di Caltanissetta individuarono la presenza di tracce d’idrocarburi. In base alle accuse, sarebbero state il risultato dello sversamento da una delle linee, che in passato era già stata sottoposta ad interventi tecnici. “Quando sono intervenuto – ha detto uno degli inquirenti – non ho notato perdite dalla linea, ma c’erano comunque tracce di idrocarburi nell’area che poi sequestrammo. L’intervento venne effettuato dopo una segnalazione anonima”. A processo, c’è Arturo Anania, già responsabile di Soi per conto di Eni, che non avrebbe dato comunicazione di quanto accaduto, omettendo gli eventuali interventi di precauzione. La difesa, sostenuta dall’avvocato Gualtiero Cataldo, ha chiesto chiarimenti soprattutto in merito alla fase successiva alle verifiche, visto che l’area sarebbe stata poi bonificata, in base alle prescrizioni dettate. Nel dibattimento, sono parti civili il Comune, con l’avvocato Francesco Scarpinato, la Regione e il Ministero dell’ambiente, enti rappresentati dal legale Giuseppe Laspina.