Gela. Ammanchi nei conti che avrebbero raggiunto la somma di 189 mila euro. Le indagini condotte sui conti degli imputati. Soldi che, stando alle accuse mosse dai magistrati della procura, sarebbero transitati dalle casse di un’agenzia assicurativa della città a quelli di due familiari di un’ex impiegata della stessa agenzia. Così, a giudizio sono finiti proprio i due familiari dell’impiegata ritenuta infedele. Devono rispondere di appropriazione indebita e truffa davanti al collegio penale presieduto dal giudice Manuela Matta affiancata dalle colleghe Silvia Passanisi ed Ersilia Guzzetta. In dibattimento, è stato sentito come testimone uno dei militari della guardia di finanza che si occupò di effettuare le indagini scattate dalla denuncia sporta dal titolare dell’agenzia assicurativa, intanto costituitosi parte civile con l’avvocato Liliana Bellardita. Nel corso delle verifiche, come ribadito dal testimone, emersero trasferimenti di assegni di notevole valore direttamente sui conti personali dei due imputati. Si sarebbe trattato degli assegni di diversi clienti dell’agenzia assicurativa che, all’oscuro di tutto, avrebbero pagato per ottenere il rinnovo delle polizze. Una ricostruzione che, in diversi punti, è stata però contestata dalla difesa dei due imputati. Rispondendo alle domande poste dal pubblico ministero Lucia Lotti, il militare ha confermato l’approfondimento investigativo condotto sui singoli conti corrente degli imputati e la ricostruzione di tutti i movimenti bancari che avrebbero raggiunto la somma di circa 189 mila euro.