I rifiuti “d’oro”, la Regione impone il trasporto da Timpazzo a Motta Sant’Anastasia: sul Pef i consiglieri invocano la Corte dei Conti

 
0

Gela. Il capitolo rifiuti continua a legarsi a tensioni politiche e tante incertezze sui costi. Il trasporto a Motta Sant’Anastasia. Da lunedì, infatti, in base ad una diposizione regionale, cinquanta tonnellate giornaliere di sopravaglio della frazione secca, normalmente conferita a Timpazzo, dovranno essere trasportate a Motta Sant’Anastasia, nel catanese. L’unico sito autorizzato a smaltire la frazione è quello gestito dal gruppo privato Oikos. Una decisione che mira, almeno nelle intenzioni dei tecnici della Regione, a salvaguardare la discarica Timpazzo, evitandone la saturazione. Allo stesso tempo, però, mentre l’iter per i lavori di ampliamento sembra fermo su una binario morto, aumenteranno inevitabilmente i costi. “Il trasporto nel sito Oikos – dicono il commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco e il responsabile tecnico Sergio Montagnino – genererà una serie di conseguenze. Anzitutto, un aumento dei costi per coprire il trasporto e la tariffa fissa di conferimento. In sostanza, a Timpazzo continuerà ad essere smaltita solo la frazione di sottovaglio, trattata nella nostra piattaforma di biostabilizzazione. Saremo costretti a rivedere i contratti con le aziende che operano in discarica, dato che i servizi diminuiranno. Abbiamo informato tutti i sindaci dell’Ato ed è chiaro che questi costi incideranno sui tributi da far pagare ai cittadini”. Il commissario liquidatore e il tecnico hanno incontrato, nelle scorse ore, proprio i sindaci dei comuni interessati.

I capigruppo contestano il Pef. Intanto, nel corso della conferenza dei capigruppo tenutasi in municipio, è scoppiato il caso del Piano economico finanziario. Per la giunta e per il segretario generale, il Pef che definisce ricavi e costi del servizio rifiuti, va approvato entro il 31 marzo. “Altrimenti – ha precisato il segretario generale – si rischia un danno erariale”. I capigruppo, però, hanno risposto con una nota ufficiale, indirizzata proprio al segretario Pietro Amorosia. “Anzitutto, non accettiamo che provvedimenti così importanti come il Pef e la delibera sulle tariffe Tari arrivino all’ultimo momento – dicono Simone Morgana, Carmelo Casano e Guido Siragusa – al Pef manca un allegato fondamentale, la delibera con le misure correttive indicate dai magistrati della Corte dei conti. Peraltro, deve essere la giunta ad adeguarsi alle richieste della Corte di conti. Il consiglio comunale non può deliberare le correzioni contabili. Davanti a queste anomalie, saremo noi ad informare la Corte dei conti”. Sui rifiuti, quindi, i giochi sono aperti e i costi lievitano.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here