Gela. Dopo la scarcerazione di Benedetto Rinzivillo, i giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno annullato l’ordinanza anche nei confronti del commerciante licatase Giuseppe Incorvaia. Torna libero dopo le richieste avanzate dal suo legale di fiducia, l’avvocato Giacomo Ventura. La difesa ha spiegato che l’esercente agrigentino, per gli investigatori tra i fiancheggiatori del boss Salvatore Rinzivillo, non avrebbe mai avuto legami con la criminalità organizzata. E’ impegnato anche nel commercio di olio di oliva all’ingrosso su tutto il territorio siciliano. I continui riferimenti all’olio, che gli inquirenti hanno rintracciato in alcune conversazioni intercettate, non sarebbero serviti a coprire presunti affari illeciti, così ha spiegato il difensore. Secondo questa linea, sarebbe del tutto estraneo ad ambienti criminali. I giudici del riesame hanno accolto la ricostruzione difensiva e disposto la scarcerazione. Rimane detenuto, invece, l’avvocato trentanovenne Grazio Ferrara. Al termine dell’inchiesta “Exitus”, gli investigatori hanno parlato di un suo ruolo attivo nel clan Rinzivillo, come presunto referente principale di Salvatore Rinzivillo.
Anche in questo caso, dopo una lunga discussione, la difesa, sostenuta dall’avvocato Giacomo Ventura, ha respinto del tutto le conclusioni dei pm della Dda di Caltanissetta. E’ stato sottolineato che Ferrara avrebbe avuto contatti con Rinzivillo solo per ragioni professionali, essendone difensore di fiducia in alcuni procedimenti. I giudici nisseni, però, non hanno accolto l’ampia ricostruzione del legale, che a questo punto potrebbe rivolgersi alla Corte di Cassazione.