Gela. Non vogliono un fallimento politico come quello uscito dal loro appoggio alla prima giunta Messinese. I grillini del Movimento cinquestelle, probabilmente entro fine mese, avranno un quadro chiaro dei nomi da schierare, a cominciare da quello per la poltrona di primo cittadino. “Scelte consapevoli”, questo sembra il mantra grillino ripetuto più volte dal senatore Pietro Lorefice e dal deputato regionale Nuccio Di Paola. C’erano anche loro all’incontro pubblico organizzato per darsi una linea in vista delle amministrative. Si passerà dalla piattaforma Rousseau, con il sistema “open comuni”, ma la decisione finale sulla lista spetterà al vicepremier Luigi Di Maio. I portavoce a cinquestelle l’hanno ribadito davanti ad attivisti ed ex consiglieri comunali, probabilmente destinati a ricandidarsi. Tra i nomi che potrebbero aspirare alla poltrona di sindaco non è affatto tramontato quello di Simone Morgana, ma per ora i grillini pensano soprattutto a darsi un’organizzazione. Alla riunione si sono visti attivisti del meetup, non c’era l’organizer Livio Aliotta (ma solo per impegni professionali), ma ha partecipato Santi Ventura. “Non ci possiamo permettere errori nella scelta del sindaco”, ha ribadito Lorefice. Formalmente, ogni iscritto alla piattaforma Rousseau potrà caricare una propria lista da sottoporre poi al vaglio del capo politico, ma pare piuttosto scontato che sul giudizio di Di Maio peseranno le valutazioni di Lorefice e Di Paola.
Nessuno vuole ripetere il flop del 2015 e non a caso i portavoce hanno spiegato che “l’entusiasmo non basta” e che serve comunque un “compromesso” nell’assunzione delle decisioni. Di certo, quanto accaduto quattro anni fa pesa ancora sul percorso politico dei grillini che correranno con un’unica lista. Candidati esterni, magari vicini al Movimento? “La risposta è no”, ha subito tagliato corto Di Paola. I portavoce sono orientati ad un’investitura a candidato a sindaco solo in favore di grillini che abbiano condiviso il percorso e potrebbe essere decisiva l’esperienza in consiglio comunale. Sono certi che si possa ripartire dal programma del 2015, con qualche aggiustamento e ritengono che Messinese gli abbia impedito di “mettere in atto gli impegni presi” con gli elettori. Questa volta, il candidato sarà quasi “blindato”, con senatore, deputato e lo stesso Di Maio che ci metteranno la faccia, indipendentemente da eventuali malumori degli attivisti. L’ultima parola spetta a loro.