Gela. I numeri per portare in aula la mozione di sfiducia “unica”
crescono e, probabilmente, anche i dem l’hanno capito.
“Niente convocazioni”. E’ ancora presto per arrivare a sostenere che possano essere proprio i consiglieri comunali del Pd a dare la spallata definitiva al sindaco Domenico Messinese e alla sua giunta, però i primi segnali sono partiti. Il presidente della commissione comunale cultura Guido Siragusa, nelle scorse ore, è stato piuttosto chiaro con gli altri componenti, “da settembre, niente convocazioni della commissione fino a quando non si discuterà la mozione di sfiducia”. Insomma, il dem Siragusa, pur senza le firme dei consiglieri del suo partito, sembra quasi certo che la mozione possa arrivare in aula. Quindi, stop alle riunioni che, almeno sulla carta, dovrebbero servire a programmare nuove attività e niente gettoni di presenza. “Sarebbe un’assoluta incoerenza – dice – continuare a programmare delle attività quando l’esperienza amministrativa di questa giunta sembra oramai al capolinea o almeno così dicono quelli che la sfiducia la stanno portando in aula. A questo punto, ho comunicato ai miei colleghi di commissione che non intendo convocare nuove riunioni fino a quando non avremo l’esito sul futuro della giunta. Peraltro, come consiglieri del Partito Democratico siamo orientati a votare no al rendiconto 2016, anche questo potrebbe condurre allo scioglimento dell’assise”. La virata post ferragostana sulla sfiducia, a questo punto, sembra far breccia anche nel muro dem. Quelli del Pd, fino a qualche settimana fa, sembravano intenzionati ad attendere almeno l’esito delle elezioni regionali per poi valutare il da farsi sul fronte sfiducia. Ora, le carte in tavola potrebbero cambiare anche per loro e pezzi di punta del partito in consiglio comunale sarebbero in procinto di sostenere la sfiducia. Con i voti dei democratici, Messinese e i suoi assessori si troverebbero davanti ad un fronte molto più ampio e la loro permanenza al comando sarebbe decisamente a rischio.
Il segretario incontra i suoi. “E’ una fase politicamente molto delicata – spiega il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina – nei prossimi giorni, avvierò una fase di incontri con i consiglieri comunali e con i dirigenti locali. Nel Pd, la linea la decide il partito e non un singolo consigliere comunale. Adesso, è necessario che tutti giochino a carte scoperte. Non accettiamo che la sfiducia venga utilizzata per la campagna elettorale in vista delle regionali. Se ci sono i numeri, il Pd non si tirerà indietro, anzi. Noi abbiamo sempre sostenuto di essere alternativi alla giunta Messinese”. I dem hanno capito che l’aria è cambiata, adesso tutto può succedere.