Gela. L’accordo trasversale che ha messo in “castigo” il Pd, almeno
nella nuova composizione delle commissioni consiliari, è realtà già da diverse settimane.
I dem isolati. La segreteria cittadina dem, forse fin troppo in ritardo, entra a sostegno dei suoi. “Di fatto stiamo assistendo alla storia di un disastro annunciato – si legge in una nota ufficiale – dove estromettere il Partito Democratico, che pure è il primo partito della città, ha già causato le prime fibrillazioni in commissione bilancio con la scelta di rinunciare ai lavori assunta dal consigliere Carmelo Orlando, presa di posizione che riteniamo corretta. Completamente assente il criterio della proporzionalità visto che il Partito Democratico, nonostante sia il partito di maggioranza relativa, viene estromesso da tre delle sei commissioni”. I dem, anche per bocca del loro segretario cittadino Peppe Di Cristina, si sentono presi di mira, anche all’interno della loro presupposta coalizione di centrosinistra. “L’idea che la composizione delle commissioni possa essere cambiata quando si vuole – si legge ancora – senza alcun criterio e a colpi di maggioranza, ha rappresentato fin dall’inizio, con la prima griglia di formazione, un precedente pericoloso per lo stesso funzionamento democratico del consiglio comunale. Predisporre la composizione delle commissioni spetta solo al presidente del consiglio che, per ben due volte, è stata spodestata, creando pericolosi precedenti. In ogni caso, come sempre, continueremo a lavorare nell’esclusivo interesse della città, senza ipocrisie e ambiguità”. Quelli del Pd, già da tempo, si sentono accerchiati, soprattutto in casa, nel gruppo di centrosinistra. Il presidente del consiglio comunale, la dem Alessandra Ascia, in più occasioni aveva contestato gli accordi chiusi per le commissioni. Adesso, con la rivoluzione nella composizione di commissioni strategiche come sviluppo economico e bilancio e con la “cacciata” del democratico Guido Siragusa dalla commissione urbanistica, il gruppo del Partito Democratico lancia una sorta di appello al rispetto delle regole, che arriva però dopo che quelli di centrodestra, con il supporto di alcuni alleati proprio del Pd, hanno vinto la prova di forza, prendendosi le commissioni che volevano, o meglio togliendole ai dem.