Gela. Non ha avuto alcun ruolo nella vicenda. Quella truffa ai clienti dell’agenzia assicurativa venne escogitata e portata a termine solo da una sub agente, che operava in città. E’ arrivata l’assoluzione per l’assicuratore Marco Giarratano, che era finito a processo con l’accusa di truffa. Il verdetto, a conclusione di un lungo dibattimento, è stato pronunciato dal giudice Tiziana Landoni. Al termine della sua requisitoria, anche il pm Tiziana Di Pietro ha escluso la responsabilità dell’imputato, chiedendo una decisione assolutoria. In base alle accuse mosse dai magistrati della procura, Giarratano avrebbe saputo di quanto accadeva nell’agenzia gelese, con la subagente Rosy Cocchiara che rilasciava contrassegni assicurativi privi di copertura, intascando i soldi dei clienti. L’ammanco avrebbe toccato circa trentamila euro. Diversi clienti vennero raggirati e si sono costituiti parti civili con gli avvocati Carmelo Tuccio, Giovanna Cassarà, Giuseppe Cascino, Giuseppe Ferrara e Francesco Salsetta.
I clienti raggirati. A rispondere, come responsabile civile, c’era anche la compagnia assicurativa. I legali della società, però, hanno ribadito che l’eventuale responsabilità andava ricercata direttamente tra i rappresentanti dell’agenzia, per la quale operava la sub agente, già condannata ad un anno di reclusione. La difesa di Giarratano, sostenuta dall’avvocato Giuseppe Iannello, ha invece escluso qualsiasi ruolo dell’assicuratore che, anzi, cercò di riparare il danno causato ai clienti dalla sub agente. A riprova di quanto sostenuto, sono state prodotte le conclusioni di un’indagine interna e la vicenda dell’imputato venne archiviata. Le parti civili non hanno condiviso le richieste d’assoluzione, sostenendo che Giarratano avrebbe dovuto effettuare verifiche e controlli sulla gestione delle pratiche condotta dalla subagente. Il giudice Landoni, però, ha deciso per l’assoluzione con la formula “non ha commesso il fatto”.