I cinquestelle incalzano, “il polo Agroverde solo con chi non ha lucrato…la raffineria al palo non per colpa nostra!”

 
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Gela. “Il progetto Agroverde potrà vedere la luce solo togliendolo dalle mani di chi lo ha fino ad oggi gestito e partendo da una base esclusivamente agricola”. “Non siamo stati noi a far chiudere l’Eni”. Il portavoce del Movimento cinque stelle e candidato a sindaco Domenico Messinese punta tutto sulla riconversione di un’economia locale sempre più al palo. “Noi abbiamo fatto chiudere la raffineria? E’ assurdo! – continua – i problemi di quella fabbrica erano palesi già dieci anni fa. Lo stabilimento è andato in declino per colpa della politica che ne ha sempre approfittato e di un sindacato troppo spesso accondiscendente. Se si fossero rispettate da subito le prescrizioni ambientali, non saremmo arrivati a questo punto e non avremmo operatori del diretto in trasferta in mezz’Italia e operai dell’indotto allo stremo”.

“Ci vogliono le bonifiche vere”. Sotto questo profilo, i grillini che si preparano alla corsa elettorale mirano alle bonifiche. “L’unico uso che si dovrebbe fare dei soldi, quei trenta denari delle compensazioni, è chiaro – ammette – vanno destinati ad un bando europeo che consenta di avviare i lavori di bonifica. Nel protocollo dello scorso novembre, si fa riferimento solo alla bonifica dell’ex area Isaf, peraltro di competenza regionale. Non possiamo accontentarci dopo decenni di devastazione. Ci sono i fondi previsti per i siti d’interesse nazionale. Peccato che, fino ad oggi, siano stati utilizzati solo per dragare il porto rifugio, peraltro parzialmente visti i risultati, permettendo l’accesso delle navi che trasportavano le famose camere a coke rimaste parcheggiate proprio nell’area del porto rifugio”. Intanto, nelle scorse ore, il Movimento cinque stelle locale ha ricevuto la visita di deputati impegnati nello sviluppo di nuove politiche anche sul fronte dell’edilizia scolastica. “Noi siamo abituati – conclude Messinese – a metterci la faccia e a non sparare promesse destinate a non essere mai mantenute”. 

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