Gela. “I soldi della droga mi servivano per acquistare le medicine necessarie a curarmi”. Il ventenne Orazio Faraci, arrestato lo scorso venerdì dagli agenti di polizia del commissariato e da quelli della mobile di Caltanissetta, verrà trasferito ai domiciliari.
Il fermo è stato convalidato ma il suo legale, l’avvocato Ivan Bellanti, è riuscito ad ottenere una misura diversa dalla detenzione nel carcere di contrada Balate.
Continuerà a scontare la misura impostagli dai magistrati della procura all’interno della sua abitazione.
Lo spaccio di droga, in base alle dichiarazioni rese nel corso dell’interrogatorio svoltosi davanti al giudice Fabrizio Molinari, sarebbe stato solo una provvisoria soluzione per cercare denaro e acquistare farmaci necessari alla cura di una patologia che lo affligge da diversi anni.
Il giovane ha risposto alle domande formulate dal pubblico ministero Antonio D’Antona. La pistola ritrovata nel suo appartamento dagli investigatori, stando alla versione resa dal ragazzo, non sarebbe mai stata utilizzata: mentre l’altra arma finita sotto sequestro era solo un giocattolo utilizzato dal nipote.
Alla fine, il giudice Molinari, pur confermando le ragioni alla base del blitz di polizia nell’abitazione del giovane, ha comunque disposto gli arresti domiciliari.