Gela. Hanno deciso di non presentarsi tra gli impianti della fabbrica Eni nonostante le recenti commesse acquisite dalla loro azienda, la Cosime. “Indietro con i pagamenti”. Dieci operai in forza alla cooperativa metalmeccanica hanno avviato uno stato di mobilitazione. Già un mese fa, si erano radunati davanti ai cancelli della sede aziendale tra le strade dell’ex area Asi di contrada Brucazzi. “Purtroppo – spiegano – siamo stati costretti a bloccare i cantier. Non possiamo lavorare gratis oppure dietro il pagamento di pochi acconti. Siamo indietro con diverse mensilità della cassa integrazione ordinaria e con quanto dovuto per le giornate lavorative nello stabilimento. Da pochi giorni, inoltre, è stata avviata la cassa integrazione straordinaria. Non si può andare avanti così”.
Nuovi lavori in fabbrica. La storica cooperativa che si occupa di manutenzione meccanica, soprattutto all’interno della raffineria Eni di contrada Piana del Signore, sta risentendo della flessione di commesse legata alla fase di riconversione dello stabilimento. “Abbiamo ripreso a lavorare in fabbrica – dicono ancora i lavoratori in mobilitazione – ma niente si sblocca. Chiediamo solo di essere pagati regolarmente. Se la vicenda non dovesse sbloccarsi, non riprenderemo i lavori avviati”. Nelle prossime ore, comunque, potrebbe partire una nuova fase di concertazione tra operai, sindacati e responsabili della cooperativa.