Ha perso il posto dopo più di vent'anni nell'indotto Eni: "Chiedo solo di poter lavorare"

Questa mattina, i colleghi hanno ritardato l'ingresso in raffineria, proprio per solidarizzare con Giacomo Cirignotta

A cura di Rosario Cauchi
23 luglio 2025 13:54
Ha perso il posto dopo più di vent'anni nell'indotto Eni: "Chiedo solo di poter lavorare" - Il cartello esposto questa mattina
Il cartello esposto questa mattina
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Gela.  Questa mattina, ha voluto rendere pubblico il suo disagio occupazionale. Il cinquantaseienne Giacomo Cirignotta, da oltre vent'anni impegnato nell'indotto della raffineria Eni, da aprile non ha più avuto possibilità di rientrare nel sito. La Dng, azienda edile per la quale svolgeva servizio, non gli ha rinnovato il contratto. Oggi, Cirignotta, già operaio della Turco costruzioni e di altre aziende dell'indotto Eni, ha collocato un cartello davanti all'ingresso dello stabilimento di contrada Piana del Signore. Chiede di poter lavorare, come ha fatto negli anni, facendo parte di quello che definisce "indotto storico". L'azienda gli ha comunicato che la riduzione di organico si deve a un calo delle commesse. "Erano due i contratti in scadenza - sottolinea - il mio non è stato rinnovato, a differenza di quello di un altro collega, che invece ha avuto la possibilità di proseguire". Con una famiglia a carico, non avere un'occupazione diventa un ostacolo enorme. "Sono da solo a difesa della mia dignità e del mio lavoro", tiene a precisare l'operaio che si appella anche alle istituzioni. Questa mattina, i colleghi hanno ritardato l'ingresso in raffineria, proprio per solidarizzare con lui.


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