Gela. Accuse reciproche, anche piuttosto pesanti, dopo un’iniziativa di beneficenza. A diversi anni di distanza da quei fatti, è arrivata la condanna a otto mesi di reclusione per Florinda Vicari, responsabile di un’importante società di eventi. Il giudice Antonio Fiorenza l’ha ritenuta colpevole di aver diffamato la fotografa Sonia Aloisi, con la quale aveva collaborato nell’iniziativa di beneficenza in favore dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Difesa dall’avvocato Davide Limoncello, era accusata di aver pubblicato sulla sua pagine facebook un commento molto pesante, ritenuto lesivo della reputazione della Aloisi, costituita parte civile nel giudizio con l’avvocato Dalila Di Dio. La fotografa veniva ritenuta responsabile di essersi appropriata di somme di denaro e di truffa. Il post fu pubblicato lo stesso giorno di una decisione del giudice di pace, che condannò la Aloisi sempre per diffamazione nella stessa vicenda scaturita dall’iniziativa di beneficenza.
L’imputata, però, nel commento pubblicato on line sarebbe andata oltre, affibbiando alla fotografa accuse mai contestatele, compresa la truffa. Particolari sottolineati dal legale che ha assistito la Aloisi e che alla fine hanno convinto il giudice Fiorenza a riconoscerle il diritto al risarcimento del danno.
Precisazioni: il legale dell’imprenditore Gianni Filippini (marito della Vicari) fa sapere che il suo assistito è ancora in attesa di ricevere quanto dovutogli da Sonia Aloisi, a sua volta condannata per diffamazione nei suoi riguardi. “Il mio avvocato le ha fatto gli atti di precetto – dice Filippini – ma non hanno sortito nessun effetto e il decreto ingiuntivo concesso dal Tribunale è li in attesa di verificare come e se pagherà quanto dovuto. La signora Aloisi cominci a rispettare la sentenza del 2016, con la quale un giudice ha deciso un risarcimento a mio favore”.
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