Gela. Le difficoltà attraversate dalla maggioranza del sindaco Lucio Greco non meravigliano per nulla il presidente della commissione consiliare bilancio Pierpaolo Grisanti. Il consigliere di “Liberamente” arriva dall’esperienza in maggioranza, di fatto conclusasi con l’uscita dell’assessore di riferimento, l’ingegnere Giovanni Costa. Grisanti e il capogruppo Vincenzo Casciana, che non avevano mai mancato di sottolineare le troppe lacune amministrative della giunta, hanno definitivamente preso le distanze. Insieme al resto dell’opposizione, all’indomani del ritiro del Pef e del provvedimento sulla Tari, hanno rincarato la dose verso la maggioranza e nei confronti di un sindaco, visto come “decisionista” ma senza veri risultati. “Dopo tre anni, è chiaro che da quest’amministrazione non possiamo aspettarci molto altro – dice Grisanti – c’è soprattutto un’approssimazione, veramente preoccupante. Atti importanti come il piano economico finanziario e le tariffe Tari arrivano in aula a ventiquattro ore dalla scadenza. A questo punto, non escludo che anche su Ghelas si riproporrà lo stesso scenario”. Grisanti sintetizza una maggioranza, quasi paralizzata anche dai veti incrociati. “Il nostro gruppo ha fatto parte di questa maggioranza – aggiunge – abbiamo deciso di lasciarla e di fare opposizione, perché non ci sono altri presupposti. All’inizio, potevano esserci scusanti legate alla necessità di adeguarsi ad un ruolo amministrativo. Dopo tre anni, però, è chiaro che il modus operandi è sempre uguale, fatto di approssimazione e pochi risultati”.
“Liberamente” ha condiviso l’appello dell’opposizione, reso pubblico la scorsa settimana. Lo stesso Grisanti conferma che non può esserci alcun dialogo con il sindaco Greco e con i suoi alleati. “Non c’è possibilità – conclude – chiaramente, se la maggioranza e l’amministrazione comunale dovessero chiedere un confronto in aula sui temi importanti, noi ci saremo sempre per la città. Per il resto, non c’è altro. Anzi, bisogna proprio distinguere i ruoli. Noi siamo all’opposizione”. Una conferma, qualora fosse stato necessario, di distanze sempre maggiori tra la maggioranza e anche ex pro-Greco che hanno optato per altre strade politiche.