Gela. La cinquina assessoriale che non ti aspetti, quella presentata dal “civico” Lucio Greco ad una manciata di minuti dal termine ultimo per il deposito delle liste, ha già attirato l’attenzione dei rivali. Il perché è subito spiegato. In base ad una contestazione inoltrata dal gruppo dell’Udc al segretario generale del municipio (che la trasmetterà alla commissione elettorale), si sottolinea che il candidato del cartello “civico” ha indicato la potenziale giunta al completo (Antonio Gagliano, Roberto Tufano, Rosario Caci, Vito Faraci e Terenziano Di Stefano), ma senza “quota rosa”. Non ci sono donne tra gli assessori scelti dal “civico”, dopo un rimescolamento di carte che ha fatto traballare l’intera coalizione. Gli esponenti dell’Udc ritengono che non sia stata rispettata la normativa in materia, dato che la riforma (più larga di manica) non sarebbe stata ancora pubblicata sulla gazzetta ufficiale. Con la disciplina modificata, infatti, si amplia la giunta comunale a sette componenti e in questo caso Greco potrebbe nominare successivamente assessori donne, “sanando” la casella.
Con la cinquina già depositata, sotto normativa vigente, potrebbe invece incorrere in un’eventuale violazione proprio per l’assenza della “quota rosa”. Con la contestazione si chiede di verificare se ci siano inosservanze della normativa che possano incidere sulle liste depositate da Greco. L’imprenditore Maurizio Melfa, che a sua volta ha già definito per intero l’eventuale compagine amministrativa, ha indicato assessori donne, così come i grillini che però devono ancora completare il quadro della loro giunta. La coalizione del leghista Spata si è riservata gli ultimi due nomi e almeno uno sarà di un assessore donna.