Gela. L’indagine che tocca direttamente i vertici di Aqualia, Caltaqua e Ati idrico, inevitabilmente solleva non poche questioni sul servizio che in città, così come in altre aree del territorio, è stato spesso carente. L’ex sindaco Lucio Greco, come abbiamo riferito, in sede di commissione tecnica, che concluse i lavori circa sei anni fa, fu favorevole a risolvere il rapporto contrattuale con Caltaqua, per ragioni di inadempimenti e disservizi. “Poi, non si diede il giusto corso in sede di Ati idrico”, dice. “All’ex sindaco di Caltanissetta Gambino, a cui esprimo vicinanza e solidarietà, va dato il merito di avere sostenuto con forza le ragioni dei suoi concittadini, colpiti da una crisi idrica senza precedenti. La sua denuncia nei confronti del gestore del servizio idrico ha fatto emergere alcuni aspetti su cui la procura intende fare chiarezza. Certe carenze e certe disfunzioni da parte di Caltaqua erano state già denunciate sia da me che da Gambino, quando nel corso dei lavori della commissione di valutazione del gestore del servizio idrico integrato, avevamo chiesto di dare corso alla risoluzione del contratto. Purtroppo la nostra decisione è stata sottovalutata e non si è dato il giusto corso in sede di Ati idrico. Pur non volendo entrare nel merito dell’inchiesta penale, non possiamo non esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura, nella speranza che si faccia chiarezza, una volta per sempre, su uno dei servizi più importanti ed essenziali da cui dipende la qualità della vita dei cittadini”, dice proprio Greco.
Secondo l’avvocato, tutti i sindaci del territorio devono rimanere compatti. “Voglio sperare che i nuovi sindaci e tutta la classe politica sappiano dimostrare compattezza nella difesa degli interessi primari dei loro concittadini. Su tutto ci si può dividere in politica, ma non sulla difesa di questi principi”, conclude.