“Greco ha già dimenticato i giovani”, Alario: “Consulta non si faccia condizionare”

 
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Per Alario il sindaco è sempre più lontano dalle politiche giovanili

Gela. La Carta di intenti della Consulta giovanile non è stata rispettata, nonostante gli impegni assunti dal sindaco Lucio Greco in campagna elettorale. Per Orazio Alario, ex presidente della consulta e attuale consigliere di quella regionale, il sindaco non sta per nulla dando seguito alle promesse della campagna elettorale, quando insieme agli altri candidati firmò la carta, finalizzata a sviluppare azioni amministrative per le politiche destinate a studenti e giovani del territorio. La nuova consulta si è da poco costituita, ma Alario vede un’amministrazione comunale piuttosto lontana dalle necessità dei più giovani. “Nella Carta si prevede la partecipazione ai tavoli tematici istituzionali sui argomenti di interesse giovanile, l’utilizzo dei locali messi a disposizione dall’amministrazione per le varie attività, la creazione di un budget annuale per il funzionamento dell’organo giovanile, l’intensificazione di investimenti e risorse per le politiche giovanili – spiega Alario – inutile dire che, dopo la firma del sindaco Lucio Greco in piena campagna elettorale, il rispetto di quanto sottoscritto si sia trasformato in un nulla di fatto, che ha portato al totale disinteresse verso il panorama delle politiche giovanili e dei necessari investimenti. Basti pensare che tra le prime azioni di questa giunta vi fu la chiusura del Centro formazione, orientamento & placement dell’Università di Catania e la perdita del finanziamento da 2 milioni di euro per la creazione di “Officine della Gioventù”, e la stessa amministrazione ha anche dovuto intraprendere un’azione legale per evitare ogni addebito per l’ente“. La disamina di Alario è piuttosto impietosa e richiama anche il recente annuncio sulla possibilità di avviare in città una sede distaccata dell’Università “Kore”. “Ad oggi, si è soltanto visto un tentativo, alquanto infelice, di intestarsi gli importanti progetti e gli investimenti prodotti da altre realtà come quelli della Diocesi di Piazza Armerina e di Eni. Non avendo avviato una vera e propria programmazione – aggiunge – abbiamo assistito ad un insuccesso dietro l’altro sul fronte delle politiche giovanili”.

Alario fa capire che l’attuale consulta possa subire dei condizionamenti politici e annuncia di stare già lavorando ad una “una nuova piattaforma per studenti e giovani professionisti che rimarchi il ricambio generazionale nella classe dirigente di questo territorio”. “L’augurio, con l’insediamento della nuova Consulta giovanile, rimane quello di un maggiore coinvolgimento nei progetti intrapresi da questa amministrazione – conclude – senza condizionamenti o imposizioni di alcun tipo. Piuttosto, sarebbe corretto utilizzarla come strumento di piena espressione delle nuove generazioni”.

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