"Governo cittadino con regia Di Paola-M5s", Pellegrino: "Sindaco alla mercé dei partiti"
Pellegrino non trascura la vicenda degli incarichi recenti, a Palazzo di Città, che ha alimentato le divergenze interne alla coalizione del primo cittadino

Gela. Una maggioranza che "reggerà fino alle prossime regionali. Qualcuno, per ora, infatti preferisce attendere e sottostare". Il consigliere comunale di opposizione Gabriele Pellegrino, attualmente in quota "Avanti Gela" e da sempre nel centrodestra anche alle provinciali di secondo livello, va dietro i risvolti della mini crisi interna alla maggioranza. "È evidente che si tratta di un governo della città a trazione M5s, la regia è sempre stata dell'onorevole Di Paola - spiega - il sindaco Di Stefano è alla mercé dei partiti e non può che governare con questi gruppi. È stato bravo in campagna elettorale a sfruttare le difficoltà del centrodestra e a costruire questa coalizione, con l'Mpa. Le provinciali però hanno reso evidenti i problemi di tenuta. Al prossimo rimpasto, è scontato che dovrà esserci il terzo assessore del Pd. Queste sono loro questioni interne. Orlando ha avuto il coraggio di dire la verità. Abbiamo espresso solidarietà al consigliere del Pd perché non si può essere attaccati in forma personale quando si fanno ragionamenti politici. È evidente che la questione non poteva essere posta da Fava. Il sindaco adesso deve pensare a governare". Pellegrino non trascura la vicenda degli incarichi recenti, a Palazzo di Città, che ha alimentato le divergenze interne alla coalizione del primo cittadino. "Nessuno ha mai detto che sono stati affidati violando le norme ma è altrettanto chiaro che sono politicamente sgrammaticati. Anche mia figlia di nove anni sapeva già che l'incarico di direttore artistico sarebbe andato a Barone. Da venti giorni facevano selfie in giro per la città con esponenti di maggioranza - sottolinea - anche in questo caso, devo dire che il capo dell'amministrazione è il sindaco e dovrebbe essere lui a dare una linea ma sono i partiti che stanno decidendo. Se non ci sarà il terzo assessore del Pd, i dem rimarranno fino a quando avranno interesse a stare in questa coalizione. Le regionali determineranno ripercussioni, mi sembra scontato. Senza Pd, sarà una giunta con undici consiglieri. Non potrà governare". Il consigliere ribadisce però che adesso "il sindaco deve governare e portare gli atti in consiglio". "Facessero come vogliono ma portino gli atti e li valuteremo", conclude.