Gli operai dell’indotto Eni dal prefetto, “vogliamo evitare gesti estremi!”

 
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Gela. Senza lavoro e, molto spesso, senza ammortizzatori sociali. La vertenza di decine di operai dell’indotto Eni si è tutt’altro che conclusa. L’incontro in prefettura. Dopo il sit in di ieri mattina davanti al municipio, una delegazione è stata ricevuta dai funzionari della prefettura di Caltanissetta. Francesco Cacici, Franco Turco, Vincenzo Biundo e Pasqualino Cinardo hanno confermato tutte le difficoltà vissute dagli operai e dalle loro famiglie. “Abbiamo chiesto maggiore attenzione – spiegano – non vogliamo che si possano verificare gesti estremi. Purtroppo, ci sono colleghi che stentano a sopravvivere. Perché bisogna spingerli a farla finita? Siamo già una città martoriata dai suicidi. Come abbiamo fatto con il sindaco, anche in prefettura è stata avanzata la possibilità di garantire periodi di lavoro, seppur brevi, agli operai usciti dal ciclo produttivo di Eni. Ci sono tanti interventi che si possono effettuare per conto del Comune”. I funzionari della prefettura nissena, nel tentativo di scongiurare eventuali nuove proteste, avvieranno un dialogo con l’amministrazione comunale: si cercherà di capire se esistano spiragli di manovra per andare incontro ai lavoratori. 

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